Halloween è ormai alle porte, e ovunque vada zucche e scheletri mi osservano dalle vetrine dei negozi. Quando si parla di questa festa capita spesso di confrontarsi con persone che non la amano per nulla. Halloween infatti è una di quelle usanze importate dai paesi anglosassoni non proprio amata nel nostro paese. In primis perché va a sostituire una tradizione italiana per festeggiare i morti, e poi perché la commercializzazione che ne deriva è diventata ai più non gradita.
Nel mio lavoro mi capita spesso di mediare la mia origine italiana con la mia inesauribile passione per tutte le ispirazioni e le sollecitazioni che arrivano dall’America.
La mia filosofia lo spiega bene: mixare le nostre tradizioni con quelle in arrivo dagli States è proprio la mia missione, soprattutto quando si parla di eventi ed in particolare di matrimoni. Un po’ come la festa di Halloween, infatti, quando si parla di tradizioni americane la maggior parte delle persone storce il naso dichiarando che non c’è bisogno di fare le cosiddette “americanate” e che noi in Italia abbiamo le nostre tradizioni e che è doveroso seguirle.
Immagino che anche tu ti sarai trovata a confrontarti con la tua famiglia o le tue amiche riguardo cosa fare sul tuo matrimonio. Ognuno in merito ha la sua idea, il suo punto di vista, la sua filosofia. La cosa più difficile mentre stai per sposarti è cercare di mantenere l’equilibrio tra tutte le opinioni che si intrecciano nella tua testa, il desiderio di tracciare la tua strada e contemporaneamente di NON DELUDERE NESSUNO.
Ti è mai capitato di parlare con la tua amica e di estrarre il tuo cellulare dalla tasca mostrandole in modo entusiasta l’ultima trovata di Pinterest in tema matrimonio? Un sacchettino per il riso, un segnaposto, delle sneakers per il tuo cambio di look. Scommeto che ti sei ritrovata a fare i conti con il sorriso tirato di chi non è affatto convinto della tua opinione. Quando parli del tuo matrimonio, quando stai per vivere il tuo sogno, provare queste sensazioni è drammatico, perché quei sorrisetti hanno il potere di farti rimettere in gioco tutto quanto.
Non essere apprezzate è il vero incubo di tutte le spose.
Magari hai trovato delle idee divertenti, sfiziose, qualcosa che ti piace da subito e che non metteresti mai in discussione…fino a che non ti ritrovi il sabato sera a fare un aperitivo con le tue amiche e scopri che loro non accolgono con lo stesso entusiasmo la tua originalità.
Questo atteggiamento di chiusura è molto più diffuso di quanto immagini e non riguarda solo gli accessori del matrimonio.
Pensa che qualche giorno fa mi confrontavo con una sposa che ha dovuto cambiare sull’invito la famigerata dicitura rsvp, che viene dal francese répondez s’il vous plaît, perché in famiglia non erano convinti della necessità di inserire una sigla francese nel loro invito. Per il quieto vivere familiare abbiamo cambiato questa dicitura nel più italiano “è gradita gentile conferma”. E tu cosa avresti fatto?
Come gestire questa impasse? Come far capire ai più tradizionalisti dei tuoi amici che ci sono cose ormai talmente radicate nella nostra cultura che ribellarsi non solo non ha più senso ma è quasi anacronistico?
Oggi nel mio articolo voglio aiutarti a comprendere quanto ormai anche le più piccole tradizioni italiane legate al matrimonio si siano intrecciate in modo indissolubile con quelle americane, al punto che spesso non ci rendiamo più nemmeno conto che stiamo seguendo una tradizione che non è propriamente la nostra.
1. Le damigelle
È indiscutibile, le damigelle d’onore sono una figura prettamente americana. In italia, generalmente, avevamo al massimo il paggetto che portava le fedi all’altare. In America invece, dove non c’è festa senza damigelle, queste hanno un valore talmente alto da aver creato delle tradizioni nella tradizione.
E dire che le damigelle hanno una storia che risale all’antica Roma, dove si faceva precedere la sposa da donne vestite in abito bianco al fine di confondere gli spiriti maligni che avrebbero potuto rapire la sposa.
Cosa è successo? Perché siamo arrivate ad etichettare il matrimonio con le damigelle come un’americanata?
In Italia abbiamo gradualmente abbandonato questa tradizione, mentre in America l’hanno fatta propria fino a dargli una nuova vita: e così hanno deciso che nessuno si veste di bianco, al massimo le damigelle hanno un look simile tra loro che riprende in alcuni dettagli quello della sposa o il tema generale del matrimonio. L’obiettivo è di richiamare, anche attraverso il proprio look, la complicità che lega la sposa e le sue migliori amiche, e francamente non ci vedo nulla di male.
Non solo, ma avere delle damigelle ti risparmia anche un’ulteriore bega: quella della scelta. La cosa più difficile nell’assegnare i ruoli importanti del tuo matrimonio è selezionare quale delle tue migliori amiche debba avere il ruolo cruciale di firmare i registri. Non sai quante volte mi viene chiesto di cercare un modo per fare in modo che “nessuna si offenda”.
Come ti sarai accorta nel mio precedente articolo, la tradizione italiana vuole che sia un membro della famiglia ad avere questo compito e questo onore, e nel caso in cui tu ti sposassi civilmente, dove la firma necessaria è soltanto una, non si presenta nemmeno il dubbio. Ma ci sono alcune situazioni in cui scegliere è obbligatorio: penso ai matrimoni religiosi dove sono ammessi anche due testimoni, o in matrimoni simbolici dove puoi avere accanto a te più di una persona. Perciò se non vuoi scontentare nessuna delle tue amiche ti basta seguire la tradizione…americana + italiana!
Ti aiuto a comprendere come, chiarendoti la differenza tra damigella d’onore e testimone della sposa.
Alle tue damigelle è affidata tutta la tua serenità ed il tuo look: saranno loro ad occuparsi dello strascico e del velo da sposa, a custodire il tuo kit di emergenza per il trucco e a coordinare gli eventuali momenti ludici del ricevimento.
Ai tuoi testimoni sarà invece affidato un ruolo più ufficiale: conservare le fedi, apporre la firma sui registri, organizzare l’addio al nubilato, intervenire al posto tuo dove necessario, anche in alcune questioni legate all’organizzazione del matrimonio (esempio: ritirare il tuo abito, saldare per tuo conto i conti rimasti in sospeso il giorno del matrimonio).
E tu? Hai pensato di avere le damigelle o avrai soltanto una o due testimoni?
2. La professione del Wedding Planner
Mi viene da sorridere ma, negli ultimi 10 anni, direi che questa è in assoluto una delle tradizioni americane più adottate dagli italiani. In America da molti più anni che in Italia ci si avvale della competenza della professionalità di un wedding planner per organizzare il matrimonio. Non stupisce che questa figura professionale sia nata in uno dei paesi con il più alto livello di stress al mondo, dove la gente corre dalla mattina alla sera ed il tempo per dedicarsi in modo specifico all’organizzazione del proprio matrimonio finisce per essere pochissimo. (Ti suona familiare?)
Gli americani, che amano fare le cose per bene, hanno perciò preferito affidarsi a qualcuno che potesse con occhio critico, professionale e competente organizzare e gestire al meglio non solo la propria agenda ma anche il proprio budget, per:
- evitare di fare scivoloni di stile
- assicurarsi l’originalità e la ricercatezza dei dettagli del proprio matrimonio
- non accumulare dosi eccessive di stress.
Qui in Italia invece le cose fino a poco tempo fa funzionavano diversamente, perché una delle esclamazioni che ho sentito dire più volte è “sto organizzando un matrimonio, cosa vuoi, sono molto stressata”. Come a dire che il successo di un matrimonio si lega a quanto la sposa sia stata stressata durante i preparativi. Non ti sembra folle?
È una abitudine molto radicata in noi, tanto è vero che ti confesso che alcune delle mie spose, durante i preparativi, sorridendo mi hanno confessato che gli sembrava quasi strano non sentirsi stressate, come se fosse troppo bello per essere tutto vero.
In questo caso ti confermo che ingaggiare un wedding planner non è tanto una questione di copiare una tradizione americana, ma è una scelta ben precisa per il benessere tuo e di coppia.
Se vuoi sapere come posso aiutarti scrivimi a eventi@silviaamoruso.it.
3. Le cerimonie all’aperto
È un dato di fatto che, fino a un paio di generazioni fa, le coppie non avrebbero mai pensato di sposarsi nel giardino di una villa per ricevimenti. I matrimoni civili erano di solito celebrati soltanto presso le sale comunali. Il massimo della personalizzazione che si poteva ottenere in quei casi era un minimo di addobbo floreale ed una colonna sonora riprodotta con il lettore cd.
Oggi, le coppie che decidono di non sposarsi in chiesa hanno molte più scelte, grazie alle ispirazioni e agli spunti arrivati dall’America. Quando infatti pensiamo ad un matrimonio all’americana la nostra fantasia corre immediatamente verso le immagini che abbiamo visto nei film: giardini immensi, filari di sedie disposte ordinatamente sull’erba, archi di fiori da mille a una notte e panorami mozzafiato.
Se adesso puoi sposarti in contesti del genere lo devi soltanto alle spose americane.
Grazie a questa tradizione americana oggi puoi:
- scegliere un posto da sogno per ambientare la cerimonia, che si tratti di una spiaggia, di un bosco, di un giardino, la sala di un castello
- personalizzare l’allestimento in modo da creare una perfetta scenografia
- definire la colonna sonora della cerimonia secondo i tuoi gusti
- personalizzare il rito con testi ed elementi che parlino della tua storia d’amore.
Perciò la prossima volta che senti qualcuno che ha qualcosa da obiettare riguardo il matrimonio all’americana, ricordagli la libertà che le spose americane ci hanno concesso, e invitali a leggere il mio articolo sui matrimoni simbolici.
4. Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu
Chi non ha mai pensato a trovare qualcosa di blu da nascondere nel suo abito scagli la prima pietra!
Questi quattro piccoli amuleti sono tra le tradizioni che con più leggerezza abbiamo ereditato dal paesi anglosassoni, perché:
- non vanno in contrastro con nessuna nostra tradizione precedente
- rappresentano un altro rompicapo – piacevole però – da includere nella lista delle cose con cui far stressare la sposa ;P
Trovare gli accessori che corrispondono a queste quattro caratteristiche non è scontato e può trasformarsi in una caccia al tesoro molto divertente.
La mia tradizione preferita? Qualcosa di vecchio, perché rappresenta l’occasione per portare accanto a te il ricordo di una persona cara che magari il giorno delle nozze non può essere lì.
5. Il cake topper
Per la verità ad introdurre questa tradizione sono stati i reali d’Inghilterra Alberto e Vittoria nel 1840. Nei bozzetti dell’epoca infatti si evince chiaramente che a troneggiare sulla loro wedding cake c’erano alcune statuine.
Nel 1950 poi la tradizione del cake topper varca i confini per contagiare tutti i matrimoni non solo in Europa ma anche in America…dove per fortuna con il tempo si sono aggiunte delle varianti interessanti rispetto alle classiche statuine. Attualmente infatti non soltanto si possono personalizzare le statuine che raffigurano la coppia (pensa che qualche anno fa in fiera una persona mi propose di realizzare delle figurine in 3D con le facce degli sposi, prendendo come riferimento alcune loro fotografie), ma si possono anche sostituire le statuine con dei deliziosi simboli o scritte bene auguranti.
Ancora una volta grazie all’America, per averci liberato dalle statuette di plastica.
6. La lista nozze
A te oggi sembra una di quelle tradizioni talmente radicate che non fa più discutere, ma in realtà negli anni ’70 soltanto pochissimi italiani avevano fatto propria questa tradizione americana.
E dire che la lista nozze ha un’origine che risale al medioevo, ma è stata maggiormente usata oltreoceano dove se ne apprezzava la funzionalità. In Italia invece è sempre sembrato piuttosto maleducato chiedere in modo esplicito un regalo, figurarsi farlo in occasione di un momento così importante come il matrimonio e per di più attraverso un elenco ben dettagliato.
Con il passare degli anni però, con l’aumentare del benessere sociale, la lista nozze è diventata uno strumento utile e apprezzato dai più.
Quante volte infatti ti è capitato di avere dubbi su cosa regalare ad una tua amica? La lista nozze diventa in quei casi un valido strumento per regalare qualcosa di utile e soprattutto gradito, evitare i doppi regali (i famigerati frullatori) ed organizzare al meglio anche il proprio budget personale, sapendo esattamente quanto investire e in cosa.
Pensa che oggi, grazie a portali come www.zankyou.com, puoi compilare la lista nozze online, rendendo più facile la vita anche agli ospiti che abitano più lontano. Inoltre con i consigli che trovi sul mio articolo, parlarne ai tuoi cari sarà ancora più facile!
Potrei elencarti almeno altre 10 idee, tradizioni e usanze che abbiamo ereditato in italia dall’America, ma non è questo il punto.
Il punto è che Victoria e Albert d’Inghilterra avranno sicuramente fatto scalpore con le loro statuette messe in bella vista sull’ultimo strato della loro wedding cake, così come tu farai parlare i tuoi ospiti.
Gli ospiti parleranno qualsiasi cosa tu faccia, e questo è meglio saperlo da subito, non importa se la tradizione che hai voluto incorporare sia americana o giapponese. Qualsiasi cosa che vada fuori dal tracciato fa sempre parlare.
Tu da che parte vuoi stare?
C’è un episodio della mia infanzia che non mi scorderò mai.
Era fine agosto e mi preparavo ad affrontare il primo anno di liceo: oltre a scegliere diario, astuccio e quaderni, dovevo anche fare la scelta più importante di tutte: lo zaino.
Un pomeriggio ero in Via del Corso con i miei genitori ed entrammo nel mega store della Nike: non avevamo la precisa idea di comprare qualcosa, tanto meno uno zaino, ma mio padre vide un Eastpack. Tu lo conosci senz’altro, ma all’epoca era un’assoluta novità. Ne trovai uno celeste, bellissimo, minimale, capiente e leggero. Lo guardai entusiastaper una mezz’ora buona, con i miei che mi incoraggiavano ad acquistarlo. Ma lo lasciai sullo scaffale.
Non lo avevo mai visto in giro, ero diffidente. E se i miei compagni di classe mi avessero guardato male? Ripiegai su un Invicta, era la scelta più comoda e sicura, non avrei sbagliato. Ne ero certa. Poi arrivò settembre e tutta la scuola era piena di Eastpack. Ogni dove mi giravo c’erano gli zaini che avevo visto in estate. Li avevano in tanti e li ostentavano come una novità.
Io non avevo avuto il coraggio di spiccare, non avevo avuto il coraggio di provare a fare qualcosa di nuovo e me ne pentii per tutti e tre gli anni successivi. Avevo fatto una scelta, e i miei non erano di certo disposti a comprarmi uno zaino nuovo.
Non fare come me! Sii più coraggiosa.
Se hai visto un’idea che ti piace, che ti rappresenta, che ti rispecchia, e che risponde perfettamente alle tue esigenze, abbi il coraggio di scegliere.
Fai come hanno fatto Victoria e Albert e aspettati che tra qualche anno la tua idea diventerà una tradizione, un must, un’irrinunciabile abitudine alle quali le amiche delle tue amiche si ispireranno.
Il mondo va veloce e tu, che sei una persona curiosa, lo sai bene. Guarda sempre avanti e se hai paura di sbagliare contattami! Saprò mantenere lo sguardo entusiasta che poche delle tue amiche saranno in grado di mostrarti, perché io sono proprio come te ed ho imparato dai miei errori.