Quella che stai per leggere è la trascrizione di un'intervista strepitosa che ho avuto l'onore di fare a Rosella Antonelli, flower designer con una grande esperienza, il cui lavoro apprezzo da anni.
Non è stata un'intervista breve, anzi, non avrei mai smesso di parlare con lei, perciò non sarà nemmeno un articolo breve.
Ma ti garantisco sin da queste prime righe che imparerai molto di più su quello che c'è da sapere sui fiori del tuo matrimonio in questa intervista che in 100 articoli sparsi sul web.
Rosella, infatti, ci accompagna in un percorso nell'ambito degli allestimenti floreali che non potrebbe essere più completo. Dalle sue parole comprenderai:
- i perché delle scelte di stile che stanno alla base di un addobbo floreale di matrimonio
- i dietro le quinte del lavoro di un fiorista (dalla scelta del fiore alla creazione della composizione)
- i segreti per scegliere il tuo bouquet (e persino come conservarlo)
- la grande verità sugli accessori floreali per gli invitati
Ma soprattutto in questa intervista troverai il punto di vista e le parole, autentiche e concrete, di una professionista che ama profondamente il suo lavoro e ne conosce ogni segreto, riportate nello stesso modo in cui le sentiresti se fossi con lei davanti ad una tazza di caffè.
Silvia: Rosella cara, entriamo subito in medias res con una domanda che ci porta dritti dritti dritti al nocciolo di una dinamica molto frequente quando si parla di decorazione floreale per il matrimonio. Spostare gli addobbi della cerimonia al ricevimento. Tu cosa ne pensi?
Rosella: È una dinamica molto frequente, ma io la interpreto in modo molto specifico. Ritengo che con i fiori della cerimonia si possa intervenire per arricchire il buffet, gli arredi della villa, i punti di passaggio, il bordo piscina. Angoli che vengono individuati in fase di sopralluogo e negli accordi che si vanno definendo nel percorso fino al giorno del matrimonio.
Silvia: La cosa più semplice che si pensa è che la stessa composizione dei banconi della chiesa verrà usata come centrotavola, prendo da una parte e sposto dall’altra.
Rosella: Io non sono un’amante di questo lavoro. Intanto chiariamo che le composizioni in chiesa si possono portare via tutte meno che quella collocata sull'altare, per devozione.
Il resto delle composizioni mi dispiace utilizzarlo come centrotavola, perché sono fiori che vuoi o non vuoi nel correre da un posto all'altro (perché dobbiamo arrivare prima degli invitati) possono diventare imperfetti.
Mi spiace pensare che i miei ospiti (perché è come se fossero anche miei ospiti) cenino davanti ad una composizione che non è perfetta, dopo tutto il lavoro, la passione e la fatica che uno ci mette. Non avendo celle frigorifere, noi lavoriamo la mattina per la sera e la sera per la mattina, con dei ritmi importanti.
Silvia: Non hai celle frigorifere?
Rosella: Sì, è stata una scelta ponderata questa. Perché, intanto, io non riciclo i fiori.
Al termine di un ricevimento i fiori vengono o regalati agli ospiti o smaltiti.
Inoltre, lo sbalzo di temperatura troppo violento della cella frigorifera fa rovinare i fiori prima del tempo.
So che qualcuno potrebbe dire "è meglio riciclare" l'addobbo del sabato in un matrimonio la domenica, ma io ho la mia filosofia.
Per me, quindi, il centrotavola è il centrotavola e deve essere perfetto, gli sposi quando arrivano devono trovare la sala perfetta.
E non devono vedere il mio personale che va avanti e indietro con questi fiori in mezzo agli ospiti, mentre li spostano dalla cerimonia al ricevimento. Mi fa un po’ tristezza.
Silvia : Lo staff del fiorista comunque rientra in chiesa nell'istante dopo che voi sposi siete usciti. Quindi mentre voi siete lì a salutare ed abbracciare tutte le persone che hanno partecipato alla funzione, il portone si chiude e nello spiraglio finale della chiusura del portone lo staff del fiorista sgattaiola dentro.
Rosella: Noi lavoriamo in anticipo agli sposi. Io di solito lavoro con 2 squadre separate, una in chiesa e una in location. Noi allestiamo la chiesa e arrivano gli sposi. Gli sposi iniziano la cerimonia e noi andiamo già in location, poi ci spostiamo di nuovo... Anticipiamo i movimenti degli sposi e degli ospiti.
Silvia: Esasttamente, c’è un momento di sincronia che è proprio quello che prevede lo spostamento delle composizioni floreali dalla chiesa al ricevimento. Quando lo staff del fiorista arriva in location dopo la cerimonia, stanno arrivando anche tutti i vostri ospiti. Quando prima parlavamo della logistica, e quindi del sopralluogo, dovete sapere che questo è il momento che ci consente di studiare dei percorsi alternativi in location, così che lo staff non passi nelle stesse aree dove si sta servendo l’aperitivo. Perché comunque le composizioni floreali sono ingombranti, perdono petali, sgocciolano acqua, non è un movimento elegante da vedere.
È funzionale alla riuscita del vostro evento, ma se si riesce a farlo dietro le quinte con molta discrezione è molto meglio.
Rosella: Essere discreti è fondamentale nel nostro lavoro: io dico sempre ai miei ragazzi: "dovete essere invisibili".
Per esempio, io non voglio che usino scarpe con le suole sotto, perché quando camminano in chiesa fanno rumore. E invece non voglio rumori.
Hanno sempre pronto anche ago e filo, perché è vero che io faccio la fiorista ma negli anni le vedi di tutte: il tacco nell’orlo, le piccole cose. E tu vedi queste persone, poverine, non preparate, in imbarazzo, perché comunque ci tengono ad apparire in ordine, e non puoi non aiutarle. Mi rendo conto che è un lavoro che va un po’ oltre, ma nella mia squadra siamo molto attenti a questi piccoli dettagli, come fai tu Silvia, perché è l'attenzione ai dettagli che rende indimenticabile il nostro lavoro.
D: Assolutamente. È quella, credetemi, la differenza tra un professionista e l’altro, l’abbiamo sempre detto, è l’attenzione ai dettagli.
Non scorderò mai il momento in cui tu ho visto decorare una piccola lanterna, una specie di piccolo candelabro che pendeva da un albero, che io ti confesso che non avevo nemmeno notato.
Era il 2015, quindi mi è rimasta abbastanza impressa questa cosa. Bene, dovete sapere che Rosella su questo candelabro ci ha messo un’ortensia celeste e quello è diventato un angolo meraviglioso, come vedi nella foto qui sotto.
Silvia: Quindi merita davvero l’attenzione e la sensibilità, perché è questo che distingue un bravo professionista, oltre alla creatività appunto in fase di progettazione.
E a proposito di progettazione, ho una domanda a proposito dei matrimoni estivi. Un attimo fa sottolineavi che i fiori in estate sono soggetti alle temperature più di altri elementi. Come ti regoli quando le temperature si fanno alte e con un matrimonio in piena estate?
Rosella: In estate è decisivo il modo in cui vengono presi i i fiori e lavorati.
Nonostante sia faticoso ci tengo personalmente ad andare al mercato io stessa a comprare i fiori e a controllarli, lo faccio per senso di responsabilità e passione.
Appena arrivano in laboratorio, i fiori vengono tutti puliti, lavorati, vengono tagliati i gambi, messi in acqua, divisi. Nell'acqua vengono supportati inoltre delle soluzioni di mantenimento, con cui cerchiamo di aiutare il fiore a diventare ancora più robusto e più forte. Cerchiamo di fargli assorbire più acqua, così che durante l’evento non gli venga a mancare - benché parte delle composizioni siano trattate in spugna. Lentamente i fiori si schiudono e si passa alla fase della composizione .
Ci si mette passione e un po’ di fortuna, perché quando fa tanto caldo viene anche l’ansia, capita di andarli a controllare come se fossero dei bambini. È da sempre che è così e credo che sia giuso.
Beninteso però quando mi capita di sentire che un collega aveva i fiori appassiti, io non mi sento di dare colpe o di dire che quel fiorista sia meno bravo. Se è negligenza è una cosa grave, ma l’imprevisto può accadere a tutti. Cerchiamo di non farlo capitare, però capita.
Silvia: Mi ha fatto sorridere un minuto fa che hai parlato del fatto che vai a controllare come stanno i tuoi allestimenti floreali.
Leggevo proprio qualche giorno fa un articolo che parlava di quanto la natura, ed i fiori in particolare, abbia il potere di trasmettere quasi una linfa vitale che arriva tantissimo all'essere umano. Infatti, io non a caso cerco sempre di circondarmi di fiori, mio marito è disperato, qui a casa mia sembra un vivaio. Io amo tantissimo i fiori, quindi questa è una conversazione che mi riempie di gioia.
Il tuo lavoro poi mi affascina particolarmente perché creare, non so, un arco floreale per la cerimonia, per esempio, significa dare vita. Non so come dire, ma quando lì sotto ci sono due persone che si amano , quell'arco non è più solo un arco, ma è la scenografia di un momento incredibile.
Rosella: È vero. E poi la cosa bella del nostro lavoro è che è vero che ogni fiorista ha uno stile. Siamo molto riconoscibili, ognuno ha la propria sensibilità e il proprio modo di posizionare i fiori che ti contraddistingue in assoluto.
Però credo che bisogna essere anche un pochino morbidi a seconda dei gusti e anche delle tendenze. Quindi, non si possono fare tutte le composizione sferiche, tutte le composizioni naturali, tutte le composizioni scomposte, perché questo è quello che suggerisce la tendenza del momento.
Bisogna essere morbidi ed andare incontro al cliente, in questo momento è fondamentale. Perché gli stili cambiano, e anche la scelta della tipologia e il modo di articolare e abbinare nella composizione è molto importante, perché fa la differenza. Parlo anche di tonalità di colore e non solo di tipologia di fiore.
D: Esatto, infatti poco fa abbiamo parlato della parte progettuale.
Quando gli sposi arrivano da te con l’immagine scaricata e l’iPad pieno di ispirazioni, come si fa a trasformare in realtà quello che hanno visto on line? Come si fa a identificare uno stile, una sensazione, un mood? Quando vengono e ti dicono: "Rosella io voglio un matrimonio romantico", per usare una parola che ci piace tanto. Quanti modi ci sono per declinare un matrimonio romantico?
R: Tanti, tantissimi, infiniti. Per me è fondamentale conoscere la coppia, perché dopo tanti anni hai una certa sensibilità. Tante volte poi si crea anche un feeling che ti porta in modo naturale ad entrare in empatia con loro e ti aiuta a capire cosa significa "romantico" per quella persona, per quella coppia.
Poi comunque si fanno dei piccoli bozzetti, si fanno vedere delle foto, si fanno anche dei veri e proprio progetti e quindi si va a capire nel dettaglio cosa desiderano. Una cosa che è molto importante, da non sottovalutare, è che si deve far coincidere gusto, senso del romantico e budget. Tante volte mi arrivano con l’arco che hanno visto di qualche principessa. Io dico che con intelligenza si può fare tanto, tutto, con tanta eleganza ugualmente, e anche con dei costi giusti. Però è l’intelligenza di venirsi incontro e di avere fiducia, questo sempre.
Silvia: Perché dobbiamo ricordarci che nel momento in cui una coppia sceglie un fiorista, sceglie proprio di abbracciare la sua sensibilità.
Rosella: Ma anche la fiducia della persona. Io sono una che tende a dare sempre molto di più, perché amo il mio lavoro e anche perché per me lavorare i fiori è veramente un piacere. Per me è fondamentale capire le esigenze degli sposi. Però anche loro si devono affidare, ovviamente.
Silvia: Certo, proprio perché si parte da un ascolto reciproco. Io sostengo da sempre che una delle componenti che devono portare gli sposi ad identificare la scelta del professionista definitivo è proprio l’empatia che hanno con la persona che hanno scelto. Perché soltanto se c’è empatia c’è quella connessione che vi consente di affidarvi e di sentirvi sereni che le vostre intenzioni e i vostri desideri siano compresi ed interpretati nel modo giusto.
Un’altra domanda che ho riguarda il bouquet, di cui si potrebbe parlare per ore. Ovviamente è uno degli argomenti più delicati perché il bouquet, diciamolo, è un accessorio della sposa. E con questo dico tanto, vero Rosella?
Rosella: L’accessorio per eccellenza della sposa! Quel giorno il bouquet è super fotografato, insieme alla sposa. Il bouquet è una cosa seria.
Io non faccio mai scegliere, o parlare di un bouquet quando si sceglie l’allestimento floreale, mai. Perché il bouquet ha bisogno di tempo, ha bisogno di essere decantato, come dico io. Si deve indossare, per cui va scelto con calma quando si è già deciso l’abito da sposa. Perché ha delle proporzioni, sia come tipologia di grandezza che come fiore, e deve rispecchiare quello che vuole la sposa, perché lo deve non portare, ma indossare. Quindi se lo deve sentire suo, come un accessorio che fa parte dell’abito.
Silvia: Esatto, voi spose dovete arrivare a guardare il vostro bouquet e a vedervi praticamente rispecchiate dentro. Voi siete il vostro bouquet.
R: Il bouquet non deve essere un accessorio di intralcio, di imbarazzo nel portarlo. Ma deve far parte con naturalezza della sposa.
D: È verissimo. Anche perché sennò vi dà intralcio, non sapete come metterlo, non sapete come portarlo, dove lasciarlo. Voi dovete essere orgogliose di ostentare il vostro bouquet. Ma è vero che il bouquet deve essere grande come il punto vita della sposa?
R: No, il bouquet deve essere proporzionato alla statura della sposa e al modello del vestito, questo è fondamentale. In un vestito magari estremamente morbido, dritto, lineare, io non posso mettere un bouquet gigante. Se ci pensi, tante volte si vedono dei piccoli fasci di calle, nessuna sposa ha una vita così piccola. Il bouquet deve essere abbinato alla tipologia del vestito e anche al carattere della sposa, perché magari non tutte le spose sanno portare un bouquet grande, oppure invece uno piccolino. Deve essere calzato, deve essere perfetto.
D: E soprattutto, sfatiamo un grande mito, come dicevi tu va progettato a margine dell’allestimento floreale.
R: Io nel bouquet sono abbastanza rigida, dico sempre che non voglio (quando è possibile ovviamente) che i fiori siano gli stessi che ci sono nei centrotavola, perché lo va a svalutare. Io lo dico sempre e lo dirò all’infinito: il bouquet è una cosa unica quel giorno per la sposa.
È come quando si dice che non ci devono essere invitati vestiti di bianco. È giusto, quel giorno è il giorno della sposa, per cui la stessa cosa è per il bouquet. Infatti il bouquet è una delle poche cose che viene fatta in laboratorio e subito consegnata. Non è che è fatta la sera prima, o il giorno prima, o la mattina. No, è l’ultima cosa che si fa e viene subito consegnata perché deve essere perfetta. E deve durare un’intera giornata, a volte anche la sera, senza acqua. Quindi deve essere fatto con una certa accuratezza.
Silvia: È vero, più degli altri allestimenti che magari hanno una spugna imbevuta d’acqua. Il bouquet è molto molto delicato.
Rosella: Ti dirò di più Silvia, il bouquet lo faccio solo io, mi voglio accertare che tutto sia come dico io. I fiori del bouquet, pensa, io li tengo nel mio ufficio, è una cosa a parte, non si toccano.
Silvia: Perché considerate che ci sono due momenti che vi faranno saltare il cuore in gola mentre siete a casa quel giorno: uno è sentire il citofono di quando sta arrivando la truccatrice, che è la primissima che arriva a casa vostra. E il secondo è quando arriva il vostro bouquet. Quando arriva questa meravigliosa scatola e voi sciogliete il nastro che la chiude come se fosse un pacco regalo, lì davvero avete un’emozione fortissima che vi portate avanti per tutta la giornata.
Rosella: Quando arriva a casa delle spose, le mamme mi dicono: "Signora si stra truccando". Ma invece ovviamente le spose lo vogliono vedere subito. E allora io, per dargli anche un po’ di pathos, io prima tiro fuori i fiori all’occhiello, poi i braccialetti, e per ultimo il bouquet. E loro le vedi, si illuminano. E questo per me è un momento di grande gioia, gioia vera, perché loro diventano le mie spose, loro fanno parte di me e io di loro. E per me questo è veramente importante.
Silvia: È quasi commovente quello che dici, ma mi rispecchio in ogni parola.
Rosella: Perché tu Silvia la vivi insieme a me e sai di cosa sto parlando. Chi fa questo lavoro lo capisce. Io vedo anche le direttrici di tante ville che si commuovono, e vedo che dopo tanti anni di esperienza ancora quando arrivano gli sposi gli vanno incontro, ma non perché è il loro lavoro, ma per il piacere andarli a salutare.
Sapere che gli sposi, in mezzo a tutte quelle persone e ai loro invitati, dedicano un cenno saluto diretto a noi, per noi è un piacere, è una gratificazione. Io mi commuovo, questa è la bellezza del nostro lavoro.
Silvia: È vero, la bellezza di esserci personalmente. E fa parte di tutto quel discorso del perché decidiamo di dedicarci ad un evento al giorno. Perché ci vuole impegno e ci vuole testa, e ci siamo tantissimo anche con il cuore, quindi si va a fare anche di più di quello che è scritto nero su bianco.
Ho un'altra domanda per te: nel costruire l’atmosfera soprattutto del ricevimento, un grande ruolo hanno le candele. È compito del fiorista portarle?
Rosella: Nella mia azienda abbiamo il 100% dei materiali che sono di nostra proprietà. Accessori per decorare una tavola con armonia e con la fiamma mobile, come si dice, perché la fiamma della candela è poi quella che ti dà il senso del romantico.
Secondo me i materiali devono essere super puliti, i vetri, gli specchi devono brillare e non si deve vedere un alone. E fa parte del lavoro del fiorista. Noi ce l’abbiamo di nostro e quindi non facciamo pagare noleggi, fanno parte del centrotavola o dell’atmosfera.
Però sì, le candele fanno la differenza. Per esempio io adesso sto molto utilizzando le candele nelle stesse tonalità dei centrotavola e viene un tutt’uno, un’armonia di colori.
Le candele sono fondamentali, devono essere tante. Quando allestisco dico sempre mettetene tantissime, come se piovessero, tante tante tante. Perché sanno creare l'atmosfera, sanno rendere tutto diverso.
Una delle strutture più suggestive che mi capita di utilizzare è quella che io chiamo "pioggia emozionale" , e consiste in tante boulle che facciamo scendere da ogni lampadario con dei fili trasparenti, sospese 100-150 a gruppo - che sono tantissime!
dietro questa scenografia che è senza dubbio molto suggestiva c'è dietro tanto lavoro, potete immaginare, ma l'effetto finale è quello che poi gli sposi si ricordano, perché si riempiono di queste immagini che porteranno nel loro cuore per sempre. Ed è fondamentale. Noi dobbiamo farli sognare.
Quello che voglio spiegare agli sposi è che oggi come oggi un fiorista o un flower designer non è solo un tizio che "prende e mette i fiori", è un qualcosa di molto di più. È anche un arredatore in un certo senso, perché ha anche candelabri, lanterne, materiali di tutti i tipi e per tutti i mood. A seconda dei vari gusti, perché non è che tutti vogliono lo shabby, oppure uno stile estremamente sofisticato, quindi bisogna avere tantissimi materiali a seconda del tipo di matrimonio che hanno scelto i clienti.
Silvia: Questa dei materiali è una voce importantissima nel preventivo di un fiorista, perché così come viene lavorato il fiore, c’è tanto lavoro anche dietro alla costruzione della scenografia. Arrivare in location e mettere 150 tealight con le ampolline di cui parlava Rosella è un lavoro che voi non avete idea di quanto tempo porti via. Quindi sono tutti fattori da considerare moltissimo, perché fanno parte non più soltanto di una composizione statica che viene piazzata banalmente, diciamo, sul centrotavola. Il lavoro che si fa è quello della costruzione di una scenografia.
Rosella: Esatto, perché uno non deve pensare che quando partiamo dal laboratorio partiamo con i centrotavola e basta. Ci sono i supporti e le candele per i centrotavola, tutte le candele che vanno ad arredare la villa o i punti concordati. C’è dietro un lavoro che non finisce mai. Tra le altre cose, tutto il materiale viene pulito, lucidato e controllato perché deve essere perfetto. Quando si fa un preventivo vengono anche considerati dei retroscena che uno veramente non vede, ma che esistono e sono fondamentali. Anche il lavoro dello staff che si dedica al progetto con puntualità e dedizione è un fattore da considerare.
Il fiorista non è solo il fiore, è un insieme di situazioni che si intersecano anche con gli altri professionisti del matrimonio.
Rosella: Considerate che durante la progettazione del giorno del matrimonio, nel momento in cui io vado ad elaborare la timeline, c’è un dettaglio molto particolare che prevede la congiunzione del lavoro della fiorista con quello del catering. Perché, sembra una cosa così banale eppure è importantissima, c’è una grossa connessione tra il fiorista e il catering. Perché banalmente il fiorista deve essere messo in condizione di allestire la tavola quando però la tavola è già stata apparecchiata. Il tutto mentre magari c’è in chiesa un’altra squadra che prepara i fiori, perché ovviamente la cerimonia viaggia su una timeline diversa da quella del ricevimento. Ecco perché è fondamentale creare un intreccio tra le varie professionalità.
R: Io infatti dico sempre che bisogna scegliere un gruppo di professionisti seri, perché poi alla fine quel giorno si è tutti estremamente collegati. Quindi non bisogna essere persone che si improvvisano. È meglio spendere €100 in più ma avere la tranquillità della persona a cui ti sei affidato, piuttosto che risparmiare i €100 però poi non avere la sicurezza di un risultato conforme alle aspettative.
D: E bisogna anche essere responsabili del proprio lavoro. Perché ti dico un altro momento topico della serata è quello di costruire la wedding cake insieme al pasticcere del catering. Succede molto spesso durante l’ultimo periodo perché va tanto di moda. La wedding cake magari è una nude e quindi prevede la presenza di fiori, che vengono chiesti alla fiorista per coordinarli al mood identificato per il matrimonio. Tante tante volte mi capita di vedermi recapitato il mazzolino, ed io lì a chiedermi: sarà sufficiente, non sarà sufficiente? Sono tutte dinamiche che magari con una squadra che è ben coordinata e ben coesa sono definite a priori e quindi si lavora con grande serenità.
Rosella: Questo è importante, non bisogna lesinare con i fiori nel giorno del matrimonio, soprattutto nel momento della torta. Bisogna vedere quanto è grande la torta, i fiori vanno messi bene, devono essere fiori freschi. E poi considerate che i fiori hanno tantissimo scarto, perché non hanno una resistenza così forte da durare tutto il giorno (specie in estate). Quindi bisogna portare sempre sempre i fiori di riserva, quello è fondamentale. Che per noi fioristi non è che ce li regalano, sono fiori che comunque è vero che tante volte noi non facciamo pagare, ma che vanno ad incidere per noi perché noi li paghiamo. Ma la serietà è anche questa, di mettere sempre dei fiori di riserva. Ma i fiori non sono solo torta, i fiori significa anche i tavoli di appoggio, quei tavoli che si usano prima per l’aperitivo e poi per il dopocena, la decorazione dei bagni che è importante.
Ti faccio l'esempio di una location con cui collaboro, in cui la signora sempre pretende che tutto sia estremamente armonico, quindi vuole che gli stessi fiori che ci sono nei tavoli o nella location ci siano anche nei bagni. Trovo che sia giusto, perché per l’invitato deve essere un piacere che anche in bagno trovi lo stesso profumo del ricevimento,in modo che ci sia armonia in ogni angolo del ricevimento. I fiori in più sono fiori che noi ovviamente non mettiamo in conto però li abbiamo pagati, ma il senso di responsabilità di un fiorista sta anche in questo.
Silvia: E fa parte proprio di quelle accortezze e di quei dettagli di cui parlavamo prima. Fa parte di quelle classiche cortesie per gli ospiti. A proposito di cortesie per gli ospiti, mi viene in mente un altro argomento molto spesso sottovalutato, i corsage. Tantissime volte mi capita di leggere "omaggio" sui preventivi. Poi arrivi il giorno dell’evento e hai un braccialetto che non è proprio corrispondente all’immagine che ti eri fatto.
Ragazze, quello è un regalo che voi state facendo alle vostre testimoni, alle ospiti più importanti, a vostra sorella, alla vostra migliore amica. Fate in modo che sia carino. Io preferirei pagarlo ma avere qualcosa di cui le damigelle o le testimoni possano vantarsi per tutta la sera, e non vedere magari qualcosa che a metà cerimonia perde petali, si annerisce ecc.
Rosella: È vero, i corsage e i braccialetti sono molto importanti, sono delle piccole chicche, dei piccoli gioielli. Quindi è bene che siano costruiti e fatti in modo da durare per tutta la giornata. Anche perché sono delicati, nel senso che vengono posizionati su una parte del nostro corpo, il polso, che comunque vuoi o non vuoi con abbracci, baci, bambini, borsetta, è ovvio che si tendano a rovinare un pochino. È bene farli resistenti e perfetti.
È preferibile non fare nulla piuttosto che fare quelle cose che non hanno senso, diciamo la verità. Poi lì sta al fiorista dire "ti voglio omaggiare" o no, poi sono dinamiche anche economiche che entrano. Però in linea di massima se uno lo fa, sia che è un omaggio o che viene pagato, deve essere fatto bene. Sennò è meglio non farlo.
Silvia: Stessa cosa per la bottoniera dello sposo, io ne ho viste tante fare un po’ capolino alla fine della serata. Sposi abbastanza attenti ai dettagli mi hanno chiesto quella di riserva per il taglio torta, perché poi categoricamente finisce per cadere, o essere strappata via anche involontariamente.
Rosella: Certo, anche perché gli sposi si abbracciano con gli amici, per cui le bottoniere si schiacciano. Io suggerisco o di fare fare quelle di riserva, oppure di toglierle una volta arrivati in villa, piuttosto che avere un fiore appassito o rovinato.
Silvia: Ti voglio chiedere anche del bouquet di riserva, quello per il lancio.
Perché le spose dicono ma io lo voglio tenere il bouquet. Ho due domande: uno, come posso conservare il mio bouquet il più a lungo possibile? Due, se anche tu hai questa alternativa del bouquet da lancio.
Rosella: Io sono una scaramantica e sono per le cose all’antica. Se si dice che il bouquet porta fortuna, deve essere lanciato il bouquet della sposa, perché è quello l’originale, è quello che dovrebbe essere preso da qualche amica per poi sposarsi. Però capisco anche che c’è chi invece lo vuole tenere per ricordo. In questo caso per conservarlo dovrebbe essere appeso a testa in giù in un luogo buio, asciutto e leggermente ventilato.
Silvia: Ti ringrazio tantissimo per questa meravigliosa chiacchierata. Sarei stata a parlare con te per ore, lo faccio con immenso piacere.
Ora lo sai. Sai cosa si nasconde dietro alle scelte floreali di un matrimonio, sai quali sono le responsabilità di un fiorista e avrai compreso quanta dose di passione e professionalità aspettarti da un professionista. E sai che Rosella Antonelli è una delle migliori che tu possa incontrare e con le quali io ho il grande piacere di collaborare per rendere il tuo matrimonio più che speciale.