E poi arriva la mia amica storica, di quelle che ti conoscono da una vita ma che non saprebbero spiegare fino in fondo il lavoro di cui ti occupi perché è pieno di misteri anche per lei che ti conosce da sempre, che manda un messaggio e ti pone una domanda da un milione di dollari.
La mia amica Angela da sempre è una gossippara, quella che sa sempre tutto di tutti, è un bollettino di avvenimenti e novità più aggiornato dell’Ansa, più affidabile delle previsioni meteo dell’Aeronautica, sempre sul pezzo. Ci siamo laureate insieme, poi ciascuna ha preso la propria strada… Lei lavora nell’ambito della comunicazione e del giornalismo (l’avevi intuito immagino), io mi sono dedicata agli eventi.
Perciò non mi sorprende che sia stata incuriosita dalle foto appena uscite del primo matrimonio vip dell’anno 2018, quello di Carlo Cracco e di Rosa Fanti, celebrato lo scorso 19 Gennaio.
L’attenzione di Angela ha sorvolato l’anello di fidanzamento, il bouquet, lo strepitoso abito di lei impreziosito da una pioggia di cristalli. (Nb: la sig.ra Fanti ha cambiato abito durante la giornata del suo matrimonio, e anche scarpe, confermando una tendenza che già avevo predetto, ricordi?)
Angela ha guardato la torta.
E la domanda le è sorta spontanea…così mi ha mandato un messaggio: Sissi, ma la torta del matrimonio di Cracco era vera? Vuoi dire che è finita l’epoca delle torte finte?
Wow, bella domanda. Magari a vedere la foto te lo sei chiesto anche tu.
La torta di Cracco è immensa, alta, tanto da superare in altezza gli sposi, con tanti strati ricoperti di pasta di zucchero, stesa perfettamente manco a dirlo…
Ed è li che sorge il dubbio… Sarà mica troppo bella per essere vera? Carlo Cracco è uno chef di fama internazionale; non c’è dubbio che la sua torta, come il menù di nozze, sia stato perfetto… Ma come ha fatto a renderla perfetta?
Ha barato? La torta era vera? Si è chiesta Angela…
Cosa vuol dire avere una torta vera? Esistono le torte finte?
Voglio dire, le torte, quelle che sfornano le nonne dal profumo delizioso e dalla consistenza soffice, quelle che quando torni a casa inondano le stanze di profumo di vaniglia, quelle che una fetta è sempre troppo poca… Quelle sono le torte, non è così?
Sì, lo è. Quelle sono le torte artigianali, fatte in casa, per un numero limitato di bocche golose. Ma quando i golosi sono più di un centinaio come si fa?
La risposta più semplice è: si fa una torta più grande! Si usa un grande stampo e la si cuoce in un grande forno.
Ti faccio vedere cosa viene fuori e perché a Cracco non è piaciuta questa idea…
Quelle che hai visto sopra, millefoglie giganti o torte mimose ricoperte di panna montata, sono le torte che realizza di default la maggior parte dei catering in Italia. Perciò sappi che quando leggerai il preventivo del menù di nozze e troverai la voce “wedding cake”, la torta cui fanno menzione è esattamente quella.
So già che quando leggi la parola “INCLUSO” i tuoi occhi si illuminano perché pensi di aver trovato l’affare della tua vita! E se ti piacciono queste torte (e parlo di gusto estetico, non del tuo palato) allora ci siamo già dette tutto.
Io adoro la millefoglie, ne mangerei a quintali, poi quando la cascata di frutti di bosco incontra il sapore vellutato della crema chantilly vado in visibilio…è una torta perfetta…per chiudere il pranzo della domenica.
Ma per chiudere il tuo ricevimento di nozze credo ci voglia ben altro.
La torta di nozze che sarà la regina del tuo ricevimento, la seconda cosa più fotografata dopo il tuo vestito, non può sembrare una torta sfornata da tua nonna.
Prima o poi ti troverai anche tu davanti a questo bivio: scelgo una torta bella, o una buona? Ascolto la zia che dopo ogni pasto in famiglia offre i suoi deliziosi dolci fatti in casa, o l’amica moderna e giramondo che conosce il mio stile e le ultime tendenze?
Scegliere da che parte stare, soprattutto quando si tratta di una scelta così delicata, non è affatto facile. Il rischio di fare brutte figure è altissimo…
Quando si parla di wedding cake, come per tanti altri aspetti del matrimonio, gli italiani sono molto contagiati dallo stile americano, ed è così che negli ultimi anni alle millefoglie ad un piano solo si sono sostituite le wedding cake ricoperte di glassa di zucchero.
La verità è che in Italia non tutti sanno fare i pasticceri all’americana. La pasta di zucchero che nei paesi anglosassoni ricopre le torte di nozze non è affare per tutti.
Quante volte ti è capitato di storcere il naso davanti alle torte piene di glassa, sudate e appiccicose, e di scavare la fetta di torta che ti veniva offerta racimolando tutto ciò che ritenevi possibile mangiare e lasciando la cornice di pasta di zucchero praticamente intatta?
Quante volte hai visto torte bellissime a vedersi ma che non confermano in bontà il loro aspetto esteriore.?Una torta bella da vedere può essere invitante da gustare?
Ce lo eravamo già chiesto con Valeria, la mia collega che lavora a New York, e avevamo provato a rispondere in questo articolo.
E sono certa che se lo sia chiesto anche Cracco, che ha trovato una risposta eccellente nella sua wedding cake.
Ma nel mondo dei pasticceri senza stelle Michelin cosa è accaduto?
Che i catering ed i ristoranti hanno cominciato a proporre la doppia torta…
In passato io stessa ho assistito ad una proposta del genere ed ero allibita. In pratica lo chef, evidentemente consapevole dei suoi limiti, proponeva agli sposi di usare una torta finta per il taglio della torta ed un’altra, vera, da offrire agli ospiti. La dinamica prevedeva tre semplici passaggi:
- Faccio uscire una meravigliosa ed impeccabile torta a più strati personalizzata con i nastrini dei colori che preferisci (Addirittura?! Questo sì che si chiama personalizzare!)
- Tu scatti le foto, mentre tutti si complimentano per la bellezza della tua wedding cake
- Poi mentre nessuno guarda (??), i camerieri portano via la torta finta e, pochi minuti dopo, escono dalla cucina con i piatti pronti in cui è stata già tagliata e sporzionata un’altra torta – indovina? Una millefoglie o una mimosa.
Così unisci l’utile al dilettevole, concludeva raggiante lo chef al termine della sua presentazione… E certo! Ed i tuoi ospiti sono scemi, vero?
Pensi sul serio che nessuno si accorga del trucco?
Magari alcuni di loro, proprio perché abituati a mangiare torte di cattivo gusto, potrebbero anche essere sollevati dall’idea di non mangiare una torta di polistirolo, ma io trovo di cattivo gusto anche solo pensare ad una cosa tanto finta come la plastica.
Le torte belle e buone esistono, quella di Cracco ne è la più autorevole conferma! Devi solo sapere dove cercarle. E per questo ti basta chiedere: mandarmi una mail è facilissimo, basta fare click qui.
Nel tempo (e ce ne è voluto parecchio) ho selezionato – a suon di assaggi e degustazioni 🙂 – solo i migliori pasticceri, quelli che sanno rendere uniche e spettacolari le torte di nozze, quelli che sanno lavorare la pasta di zucchero creando dettagli incredibili e composizioni incantevoli, ma che nello stesso tempo realizzano un ripieno morbido e goloso, autentico, non di polistirolo!
Ti basta una sola torta al tuo matrimonio. Bella da vedere e buona da mangiare. Le torte della nonna lasciale sul buffet dei dolci, che ci stanno bene e fanno gola a tutti; ma per il tuo momento magico concediti una torta vera in cui affondare il coltello e tagliare la prima fetta! Contattami e ti aiuterò a trovare lo chef che saprà realizzare la torta perfetta per te.
E se proprio non vuoi rinunciare alla millefoglie la soluzione c’è: la vedi nella foto qui sotto. Michela e Mattia, sposi nel 2015, hanno a tutti i costi voluto una sfoglia (lui ne andava matto) ma l’idea della monopiano faceva rabbrividire Michela… Così abbiamo realizzato una mille foglie a più piani. Vuoi sapere come abbiamo fatto? Scrivimi e ti svelerò il segreto che ho condiviso con Michela e Mattia.
Ma c’è una precisazione che voglio fare prima di lasciarti. E riguarda proprio la torta di Cracco… Anche nella sua c’era il polistirolo.
Ti è preso un colpo? Non essere delusa, ora ti spiego tutto.
Il motivo per cui alcune volte è necessario affidarsi al polistirolo è semplice: una torta così monumentale non si regge da sola.
Hai presente la torta delle tre fatine de La Bella Addormentata nel Bosco?
Il loro era un esperimento genuino e dolcissimo, pieno di amore; ma poi, se ben ricordi, sono ricorse alla magia ed hanno dato alla torta di compleanno di Aurora la stabilità che meritava.
Nelle torte così grandi, dai due strati in su, c’è sempre una base non commestibile. Sono le fondamenta della torta, quelle che le servono per crescere, per diventare la bella torta grande che desideri e sogni.
Ma il resto della torta non è mai finta, non deve essere finta. Tu non meriti una torta finta, tu meriti la torta di Carlo Cracco, bella e perfetta, autentica, come te.
Ti serve solo qualcuno che conosca la ricetta magica, e l’hai trovato. Aspetto la tua e-mail.